MAAM_l’Arte la Politica la Città

 

Giornata di studi ­ ­sul  MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove

progetto museale  inserito in una occupazione abitativa alla periferia di Roma:  Metropoliz – Città Meticcia, al numero 913 della Via Prenestina. 

L’evento, organizzato in occasione dell’inizio del  laboratorio didattico esterno I fiori del maam – tenuto dal prof. Gianfranco D’Alonzo del corso di Grafica d’Arte- Tecniche dell’Incisione –  è aperto a tutti.

 

Accademia di Belle Arti di Roma

Sede di Via Ripetta

Piazza Ferro di Cavallo, 3

Aula Magna

Mercoledì 9 Marzo 2016

ore 15:00

 

 

Interventi

 

Giorgio de Finis

Antropologo di formazione,fondatore e curatore del MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia

1 Audio MAAM in accademia mp3 Giorgio de Finis

 

Giovanni Albanese

Artista

2 Audio MAAM in accademia mp3 Giovanni Albanese

 

Cesare Pietroiusti

Artista

3 Audio MAAM in accademia mp3 Cesare Pietroiusti

 

Teresa Macrì

Critico d’Arte, docente di Fenomenologia delle Arti Contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Roma

4 Audio MAAM in accademia mp3 Teresa Macrì

 

Mario Pireddu

Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, si occupa di Mediologia e tecnologie per la formazione

5 Audio MAAM in accademia mp3 Mario Pireddu

 

Franco Speroni

Storico dell’Arte, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze

6 Audio MAAM in accademia mp3 Franco Speroni

 

Replica di Giorgio de Finis 

7 Audio MAAM in accademia mp3 Giorgio bis

 

Discussione finale

8 Audio MAAM in accademia mp3 Discussione finale

 

 

Locandina MAAM Accademia

 

Alla domanda  cos’è il MAAM, il  suo  creatore e curatore Giorgio de Finis vi risponderà senza dubbio che è una barricata a difesa dell’occupazione abitativa di Metropoliz.

Metropoliz – Città Meticcia è un organismo scaturito dall’occupazione di una ex fabbrica di salumi della Fiorucci in disuso, al 913 della Via Prenestina di Roma, a ridosso del GRA. Più di duecento persone senza casa, ma  ora anche senza diritti, hanno accettato di convivere con un progetto museale che in 4 anni ha raggruppato oltre quattrocento opere di altrettanti artisti sperimentando un “altro” modello di museo, un “museo abitato” e contaminato dalla vita. Una riproposta di interazione tra l’arte, la politica e l’abitare in una chiave nuova, in cui il museo stesso è opera d’arte processuale: l’abitante, l’opera, l’artista, il visitatore contribuiscono al suo farsi nel tempo,  a un cantiere condiviso, alla costruzione della “cattedrale laica contemporanea”.

Il MAAM è un museo “politico” in cui ciascun artista firma con il proprio lavoro una petizione virtuale (e non) a favore di Metropoliz; sottoscrive la lotta contro la precarietà della vita, per il diritto alla casa, alla libertà di movimento, alla bellezza, all’arte e alla cultura per tutt*.

Un’esperienza che sta svolgendo un ruolo cruciale nel dibattito artistico contemporaneo, riscontrando notevole interesse presso media, istituzioni artistiche – non solo nazionali  – e il territorio in cui opera, la metropoli, perché tenta di ricucire i due punti estremi della città contemporanea: il luogo più alto per eccellenza, quello del museo d’arte (il cui prezioso involucro è affidato, dalle città-mondo in competizione, alle archistar) e il più basso e degradato, lo slum, il centro e la periferia.

Un dispositivo che ridetermina gli statuti artistici e dell’abitare, perciò occasione di crescita e di maturazione complessiva per lo studente, come artista e come persona.

 

 

 

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