Attività didattica e di ricerca nell’anno accademico 2017-18
L I B E R T A D I S T A M P A
opera didattica
a cura di Gianfranco D’Alonzo
Nelle scienze umane, la ricerca è solo una fase temporanea dello studio, che cessa una volta identificato il suo oggetto. Lo studio è, invece, una condizione permanente. (G. Agamben)
Nell’estate del 2016, mentre ero alle prese con la compilazione del progetto didattico del mio corso per l’anno successivo, le notizie sugli sviluppi del fallito colpo di stato militare in Turchia dominavano social e mass media. La conseguente censura che dilagava in quel paese e, in particolare, l’arresto di una scrittrice mi segnava con più dolore (non potevo non ripensare alle chiacchierate con studenti e colleghi di quel paese con cui, per conto dell’accademia dove lavoravo nei primi anni del duemila, organizzavo gli scambi nell’ambito del programma comunitario Erasmus). Nello stesso periodo, come forma di protesta contro l’arresto della scrittrice Asli Erdogan, in numerose librerie italiane si svolgeva “Scrittura libera”, la lettura di brani tratti da Il mandarino meraviglioso (Keller Edizioni 2014, traduzione di Giulia Ansaldo. Titolo originale Mucizevi Mandarin, 1996), l’unico libro della scrittrice allora tradotto in italiano.
Così ho inserito la “lettura” del libro nel precorso di studio che stavo cercando di costruire: il testo censurato sarebbe diventato parte del nostro discorso visivo, tema di studio e d’indagine sulla presenza del testo nel “paesaggio” pubblico, domestico e intimo. La sua esperienza – la selezione, la trascrizione – avrebbe riaffermato quella libertà di pensiero e di espressione negata. Gli studenti coinvolti hanno prelevato brani dal libro per inserirli nei loro elaborati finali. La libertà di stampa è entrata di forza nello statuto del nostro lavoro, svolgendo il ruolo di matrice tramite pop up e download manuali, trascrizioni spazio temporali desuete, dialoghi interdisciplinari fra rete e carta. Seguendo questa traccia di lavoro, anche i nuovi quaderni dei nostri studi nell’anno in corso hanno continuato ad essere contenitori della consapevole verifica del profondo; passaggio che ha occupato l’intero primo semestre scandito dal confronto settimanale nelle sedute di semina in laboratorio. Premesse che nel secondo semestre hanno dato corpo alle scatole , contenitori diversi dai precedenti, in cui la sequenza ha lasciato il posto all’accumulo.
Di tutto ciò avrebbe trattato la mostra che si è tenuta presso l’Associazione Officine Nove di Roma, dal 26 al 28 giugno 2018. Parte integrante dell’attività didattica del mio corso di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma,è stata aperta al pubblico durante i suoi diversi stati di realizzazione e installazione , dalle 10 del mattino alle 6 di sera. Unica eccezione il giovedì 28 quando, dalle 19 in poi si è svolta la festa di inaugurazione.
OFFICINENOVE Via del Casale Galvani n.9 Roma
Accademia di Belle Arti Roma Anno Accademico 2017-18 Dipartimento di Arti Visive Scuola di Grafica
Corso di Grafica d’Arte Prof. Gianfranco D’Alonzo gianfrancodalonzo@alice.it
Programma didattico
Livello: TRIENNIO di indirizzo
Disciplina: GRAFICA d’ARTE 1 – 2 – 3
Crediti formativi: 12CF (150 ore)
Luogo: Aula 1
Periodo: Annuale
Calendario: Martedì 9:30 – 14:30 (più 15 ore di laboratorio per la preparazione agli esami)
Accoglienza studenti: Martedì 13:30 – 14:30
Tipologia disciplina: Teorico-Pratica
Tipologia della didattica: Lezioni teoriche / Progetti laboratoriali-Stage / Applicazioni pratiche
Obiettivi formativi
L’esercizio del laboratorio – il suo riprodursi differente – è in grado di creare un “ambiente” in cui realtà ed etica trovano coabitazione e rappresentazione, e la frequentazione dei linguaggi artistici diventa un’esperienza analoga a qualsiasi altra attività umana. La disciplina può orientarsi verso territori “estranei” – affrontare le diversità, riconoscere la sua stessa diversità e tipicità, sollecitare irritualità altrimenti taciute; motivare la riflessione profonda.
Ciò significa che l’attività didattica si orienta verso un’esplorazione delle possibilità linguistiche e metodologiche offerte dal “mondo grafico” dal suo paradigma storico alle nuove tecnologie a disposizione della riproducibilità e della connessione, rinnovando il suo statuto perché capace di accogliere le nuove domande imposte dalla rete, dal digitale ma anche dalle pratiche che coinvolgono il sociale, cioè lo spazio comune, il sentire comune: in sostanza, il superamento degli steccati linguistici e disciplinari, come ci insegna l’esperienza della ricerca contemporanea.
Pertanto il laboratorio, inteso come campo seminabile, produzione di pensiero e di aperture all’ignoto, diventerebbe uno spazio multidisciplinare in cui ricerca e studio non è giustificato dalla riuscita tecnica ma dal tentativo di consapevolezza di “sé” nel mondo.
Contenuti e tematiche
Quando apparve la stampa, Montaigne preferì una testa «ben fatta» a un sapere accumulato, perché il cumulo, già oggettivato, giaceva nel libro, sui ripiani della libreria; prima di Gutenberg, bisognava sapere a memoria Tucidide e Tacito se si praticava la storia, Aristotele e i meccanici greci se ci s’interessava alla fisica, Demostene e Quintiliano se si voleva eccellere nell’arte oratoria… dunque occorreva averne piena la testa. ( Michel Serres )
La massa è una matrice dalla quale attualmente esce rinato ogni comportamento abituale nei confronti delle opere d’arte. ( Walter Benjamin )
I riferimenti a Serres e a Benjamin indicano il tipo di ambito entro cui vuole muoversi il laboratorio. Da qui la necessità di rivisitare la matrice – cardine dell’esperienza calcografica e della riproducibilità – nei suoi concetti base, alla luce delle pratiche di condivisione, ora in campo, che convocano il suo potenziale linguistico nella sua condizione di madre e di residuo.
L’indagine sull’identità fluida della Grafica d’Arte che, di fatto, genera l’attualità nelle molteplici piattaforme della nostra nuova quotidianità, dove i rimandi al percorso storico si presentano con forme nuove e con dinamiche insolite, attraversando linguaggi e generi: i molti media a disposizione della ricerca artistica a tutto campo. Di conseguenza lo studio s’inoltrerà nei processi che ritroviamo del manuale proposto (solo per il secondo e terzo anno): “…un modo di essere dell’arte contemporanea quando questa si fa dispositivo per creare relazione tra vari territori che siamo soliti abitare.” (Franco Speroni)
E l’abitare sarà l’ambito di riflessione in cui il laboratorio guarderà all’esterno. Pertanto, si favorirà l’attenzione al territorio e alle sue vicende sociali che chiamano i processi artistici a verificare i propri statuti.
Modalità della didattica – Organizzazione del corso
Il corso prevede attività propedeutica per i nuovi ingressi e approfondimenti per chi ha già un percorso di riferimento. In ogni caso è comune per i diversi livelli di studio del triennio. Ciò permetterà una maggiore relazione tra gli studenti, anche con l’ausilio di social e reti didattiche, intorno alle tematiche proposte che ognuno affronterà con la propria storia, sensibilità e capacità. Nel primo semestre i laboratori avranno carattere seminariale: letture, presentazioni, incontri con autori e confronto sui manuali di riferimento proposti, con un costante rapporto fra il lavoro di ricerca personale e l’analisi comune audio-visiva del materiale emerso. Attività di carattere riflessivo-teorico che sarà sviluppata nel secondo semestre con un laboratorio di applicazioni pratiche di gruppo, su modalità di stampa e identità di matrice.
Attività all’esterno
Alle attività in aula si affiancheranno visite didattiche a musei che si svolgerebbero nell’ambito di un laboratorio esterno, in spazi museali e no. L’attività all’esterno è fondamentale per rendere riconoscibile una ricerca sganciata dal riscontro di carattere tecnico e disciplinare per rintracciare le risposte ai problemi in territori neutri.
Accoglienza studenti
L’accoglienza studenti, cui si dedica particolare attenzione per approfondire il lavoro personale di ogni singolo studente, è garantita ogni giorno del corso, nelle ore stabilite.
Modalità di accertamento finale
Il lavoro realizzato, concordato con il docente all’inizio del corso, sarà tema di discussione esaminandone i processi e le premesse esposte. Durante l’anno sono previste revisioni dei progetti che daranno accesso all’esame finale.
Manuali di riferimento
Gianfranco D’Alonzo, LOP Rete Mostra Libro – Quando l’arte ripensa le piattaforme della comunicazione, a cura di Franco Speroni, Gangemi Editore, 2014. Si può acquistare da Arte Tre, negozio di articoli di belle arti in Via del Fiume, 3°, 00186 Roma, Telefono 06.3219240 http://www.arte3.it/ , oppure direttamente dall’editore presso la sede di Via Giulia 42, Roma, online http://www.gangemieditore.com/dettaglio/lop-rete-mostra-libro/4750/3 (disponibile anche in eBook).
Michel Serres, Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere,2013, Editore Bollati Boringhieri Traduzione di Gaspare Polizzi (disponibile anche in eBook) http://www.ibs.it/code/9788833924069/serres-michel/non-e-mondo.html.
François Jullien, La grande immagine non ha forma. Pittura e filosofia tra Cina antica ed Europa contemporanea, Angelo Colla ed.2004: solo i capitoli V_Teoria dello schizzo e XIV_Cosa scrive la pittura?
Approfondimenti in Rete
gianfrancodalonzo.net
http://www.edueda.net/index.php?title=Land_of_Prayer
https://www.facebook.com/gianfranco.dalonzo1
https://www.facebook.com/DAlonzo-Grafica-dArte-920756964659986/
Bibliografia
Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica – Con un saggio di Massimo Cacciari, Einaudi, 2011.
Alberto Abruzzese, Punto Zero.Il crepuscolo dei barbari, Luca Sossella editore
Rosalind Krauss, L’arte nell’era postmediale. Marcel Broodthaers, ad esempio, Postmedia, 2005.
Georges Didi-Huberman, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, 2007.
Arthur C. Danto, Dopo la fine dell’arte. L’arte contemporanea e il confine della storia, Bruno Mondadori, 2008.
Massimo Di Felice, Net-attivismo. Dall’azione sociale all’atto connettivo, ed. Estemporanea, 2017.
Cristina Baldacci, Archivi impossibili. Un’ossessione dell’arte contemporanea, Ed. Johan&Levì, 2016.
François Jullien, La grande immagine non ha forma. Pittura e filosofia tra Cina antica ed Europa contemporanea, Angelo Colla ed.2004
Livello: TRIENNIO Altre scuole
Anno Accademico: 2017 – 2018
Crediti formativi: 6 CF ( 75 ore)
Luogo: Aula 1
Periodo: Annuale
Calendario: Novembre – Giugno / Martedì 14:30 – 17:30
Accoglienza studenti: Novembre – Giugno / Martedì 17.00 – 17.30
Tipologia disciplina: Teorico-Pratica
Tipologia della didattica: Lezioni teoriche / Progetti laboratoriali – Stage / Applicazioni pratiche
Obiettivi formativi
L’esercizio del laboratorio – il suo riprodursi differente – è in grado di creare un “ambiente” in cui la realtà e l’etica trovano coabitazione e rappresentazione, e la frequentazione dei linguaggi artistici diventa un’esperienza analoga a qualsiasi altra attività umana. La disciplina può orientarsi verso territori “estranei”, affrontare le diversità – riconoscere la sua stessa diversità e tipicità -, sollecitare irritualità altrimenti taciute, motivare la ”riflessione profonda”.
Contenuti e tematiche
La massa è una matrice dalla quale attualmente esce rinato ogni comportamento abituale nei confronti delle opere d’arte. (Walter Benjamin)
Da qui la necessità di rivisitare la matrice – cardine dell’esperienza calcografica – nei suoi concetti base, alla luce delle pratiche di condivisione, ora in campo, che convocano il suo potenziale linguistico e la sua condizione di madre e di residuo. Un’indagine sull’identità fluida della Grafica d’Arte che, di fatto, genera l’attualità nelle molteplici piattaforme della nostra nuova quotidianità, dove i rimandi al percorso storico si presentano con forme nuove e con dinamiche insolite, attraversando linguaggi e generi: i molti media a disposizione della ricerca artistica a tutto campo.
Quando apparve la stampa, Montaigne preferì una testa «ben fatta» a un sapere accumulato, perché il cumulo, già oggettivato, giaceva nel libro, sui ripiani della libreria; prima di Gutenberg, bisognava sapere a memoria Tucidide e Tacito se si praticava la storia, Aristotele e i meccanici greci se ci si interessava alla fisica, Demostene e Quintiliano se si voleva eccellere nell’arte oratoria… dunque occorreva averne piena la testa . (Michel Serres)
Modalità della didattica – Organizzazione del corso
Il corso prevede laboratori di carattere seminariale, di letture e di confronto sui manuali di riferimento proposti, con un costante rapporto fra il lavoro di ricerca personale e l’analisi comune audio-visiva del materiale emerso. Si favorirà l’attenzione al territorio e alle sue vicende sociali che chiamano i processi artistici a verificare i propri statuti. Attività di carattere riflessivo teorico che sarà sviluppata nel secondo semestre con un laboratorio di applicazioni pratiche di gruppo.
Accoglienza studenti
L’accoglienza studenti, cui si dedica particolare attenzione per approfondire il lavoro personale di ogni singolo studente, è garantita ogni giorno del corso, nelle ore stabilite.
Modalità di accertamento finale
Il lavoro realizzato, concordato con il docente all’inizio del corso, sarà tema di discussione esaminandone i processi e le premesse esposte. Durante l’anno sono previste revisioni dei progetti che daranno accesso all’esame finale.
Manuali di riferimento obbligatori
Michel Serres, Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere, 2013, Editore Bollati Boringhieri Traduzione di Gaspare Polizzi (disponibile anche in eBook) http://www.ibs.it/code/9788833924069/serres-michel/non-e-mondo.html.
Approfondimenti in Rete
http://wwwgianfrancodalonzo.net
http://www.edueda.net/index.php?title=Land_of_Prayer
https://www.facebook.com/gianfranco.dalonzo1
https://www.facebook.com/DAlonzo-Grafica-dArte-920756964659986/
Bibliografia
Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica – Con un saggio di Massimo Cacciari, Einaudi, 2011.
Alberto Abruzzese, Punto Zero.Il crepuscolo dei barbari, Luca Sossella editore
Rosalind Krauss, L’arte nell’era postmediale. Marcel Broodthaers, ad esempio, Postmedia, 2005.
Georges Didi-Huberman, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini, Bollati Boringhieri, 2007.
Arthur C. Danto, Dopo la fine dell’arte. L’arte contemporanea e il confine della storia, Bruno Mondadori, 2008.
François Jullien, La grande immagine non ha forma. Pittura e filosofia tra Cina antica ed Europa contemporanea, Angelo Colla ed.2004